venerdì 30 ottobre 2009

Laboratori precari



Immagina la tua universita' senza dottorandi, assegnisti, post-doc, borsisti e docenti a contratto...

ci riesci?

Dai... puoi sempre figurarti baroni e ricercatori che ricominciano a sporcarsi le mani con con provette e cacciaviti o che rinunciano a all'esercizio della libera professione per fronteggiare le molte ore di offerta didattica proposta dall'ateneo o per seguire i loro tesisti...

lo scenario ti sembra surreale?

Ovvio! la nostra universita' infatti si fonda sul lavoro di un numero enorme di precari...

GAVETTA! Dira' qualche solerte professore...

una gavetta che nell'universita' termina ormai oltre i 37 anni, (quando termina...)

... e, molto peggio, si svolge in un paese con un welfare incapace di garantire una qualsiasi sicurezza a ben piu' di una generazione e con un mercato del lavoro paleolitico altrettanto incapace di valorizzare le competenze di chi abbia compiuto un percorso lavorativo nella ricerca.

Ma si sa c'e' chi apprezza questa romantica schiera di “CAPITANI DI VENTURA” pronti a mettersi al soldo del primo feudo e a combattersi tra di loro...

QUALCOSA NON TI TORNA?

Pensavi che la ricerca fosse la costruzione di una propria autonomia scientifica e decisionale all'interno di una comunita'?

Pensavi si svolgesse in gruppi che lavorano per conseguire obiettivi comuni senza che i ricercatori debbano per forza scannarsi tra loro per avanzare nella coda in cui attendono il loro turno da anni?

Ti sembra che la retorica sul merito nasconda dei fini meno salvifici e un (mal)celato impianto ideologico?

Credi che sarebbe ora di riempire di idee il significato della parola “valutazione” invece di adorarne il suono messianico?

ALLORA ORGANIZZIAMOCI E FACCIAMOCI SENTIRE!

Altrimenti beh... “BUONA VENTURA”!

Ci vediamo tutti i lunedi alle 18:00 davanti a Fisica (vecchio edificio).